Tutti i Farmaci con Principio Attivo Tamoxifene citrato

Tutti i Farmaci con Principio Attivo Tamoxifene citrato

Quando TAMOXIFENE AUROBINDO è somministrato in associazione a farmaci citotossici, il rischio di episodi tromboembolici risulta aumentato (vedi anche paragrafo EFFETTI INDESIDERATI). In questo articolo si è cercato di fornire una panoramica generale sulle principali caratteristiche del tamoxifene. Per maggiori e specifiche informazioni leggere il foglietto illustrativo del medicinale a base di tamoxifene che si deve assumere. Non è noto se il tamoxifene viene escreto nel latte materno, pertanto, le madri che allattano al seno non devono cominciare il trattamento con il farmaco. Il tamoxifene è un principio attivo appartenente al gruppo degli agenti antiestrogeni non steroidei che trova impiego nel trattamento di alcune forme tumorali. In una serie di test di mutagenesi in vitro e in vivo il tamoxifene non si è dimostrato mutageno.

A cosa serve Tamoxifene EG? Perchè si usa?

Al momento della prescrizione i pazienti devono essere informati dei segni e dei sintomi e monitorati attentamente per le reazioni cutanee. Se compaiono segni e sintomi indicativi di queste reazioni, Sertam deve essere sospeso immediatamente e deve https://hornimports.com/2024/03/22/applicazione-di-compresse-di-stanozololo-nuove/ essere preso in considerazione un trattamento alternativo (come appropriato). Se il paziente ha sviluppato una reazione grave come SJS o TEN con l’uso di Sertam il trattamento con Sertam in questo paziente non deve essere ripreso in nessun momento.

Gravidanza e Allattamento

Nella ricostruzione microchirurgica ritardata del seno può aumentare il rischio di complicanze della falda microvascolare. In letteratura è stato dimostrato che i metabolizzatori lenti di CYP2D6 presentano un livello plasmatico più basso di endoxifene, uno dei più importanti metaboliti attivi di tamoxifene (vedere paragrafo 5.2). Un regime dietetico adeguato può servire per limitarne le conseguenze, ma è sempre bene consultare l’oncologo prima di modificare l’alimentazione.

Possibili effetti indesiderati

  • Se ogni visitatore del sito facesse anche solo una piccola donazione, la nostra raccolta fondi terminerebbe in pochi giorni permettendoci di continuare a sostenere i malati e i loro familiari lungo il percorso della malattia.
  • Nelle pazienti con carenza dell’enzima CYP2D6 le concentrazioni di endoxifene sono all’incirca del 75% più basse che nelle pazienti con una normale attività del CYP2D6.
  • A volte, durante il trattamento, l’oncologo può prescrivere basse dosi di aspirina per prevenire questi disturbi.
  • In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico.
  • Fatica è stata riportata molto comunemente in pazienti trattati con Tamoxifene EG.
  • Durante il trattamento con tamoxifene non è ammessa l’assunzione di preparati ormonali, in particolare quelli contenenti estrogeni, perché è possibile una riduzione degli effetti di entrambi i farmaci.

L’azione del tamoxifene non converte il testosterone in estrogeni, ma blocca solo i recettori degli estrogeni nel corpo. Pertanto, il tamoxifene non interferisce con il processo di aromatizzazione. Per prevenire tali eventualità, il Tamoxifene viene utilizzato come integrazione per bloccare l’azione degli estrogeni.

Di conseguenza, la produzione individuale dell’ormone maschile torna alla normalità e la forma muscolare viene mantenuta. La funzione più importante del tamoxifene è quella di abbassare il livello dell’ormone femminile. Si può verificare arresto del flusso mestruale in pazienti in pre-menopausa, il che non pregiudica l’attività antitumorale del farmaco. Le concentrazioni allo stato di equilibrio (steady state – circa 300 ng/ml) vengono raggiunte dopo 4 settimane a 40 mg/die. Sono stati segnalati alcuni casi di visione annebbiata, perdita di acuità visiva, disturbi visivi, tra cui rari casi di alterazioni corneali, cataratta (inclusa formazione di cataratta e operazioni chirurgiche per cataratta) e retinopatia.

Le compresse devono essere conservate in un luogo sicuro, lontano dalla portata dei bambini; un’eventuale assunzione accidentale metterebbe a repentaglio la loro salute. Comunemente, può essere associato all’impiego di tamoxifene un incremento dei livelli sierici dei trigliceridi in alcuni casi con pancreatite. Sono stati riportati rash cutaneo (incluse rare segnalazioni di eritema multiforme, sindrome di Stevens- Johnson, vasculiti cutanee e pemfigoide bolloso) e comunemente reazioni di ipersensibilità, incluso angioedema. Negli studi di tossicità sul ciclo riproduttivo nel ratto, coniglio e scimmia, tamoxifene non ha mostrato potenziale teratogeno. L’uso concomitante di mitomicina (anche in piccole dosi) e tamoxifene aumenta il rischio di sindrome uremico emolitica, anemia e trombocitopenia, pertanto deve essere evitato.